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Il capolista di ANIMA interviene sulla questione del decreto sulla pesca sportiva

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Sanremo. Alessandro Sindoni, capolista di ANIMA, interviene sul noto decreto ministeriale del 30 gennaio 2024 sulla pesca sportiva e ricreativa con il palamito. Il Ministro Lollobrigida, riducendo gli ami da 200 a 50 e vietando il verricello elettrico, ha di fatto messo in ginocchio il settore. La Liguria ne esce fortemente penalizzata e, con essa, tutte le associazioni di pescatori dilettanti che operano nel nostro mare.
“Sicuramente siamo a favore della tutela dell’attività della pesca professionistica ma non possiamo dimenticare che esistono migliaia di famiglie di pescatori dilettanti che non possono subire una restrizione cosi imponente. Ne parlavo con l’amico Davide Orengo, con oltre 35 anni di esperienza nel settore della nautica, che ha anche condiviso una risposta sul profilo ufficiale del Ministro per lanciare il suo grido di allarme. Mi spiegava che si rischia di spazzare via le tradizioni della pesca amatoriale e sportiva, impedendo di pescare con oltre 50 ami complessivi dei palamiti dalla stessa imbarcazione. In questo modo andranno vanificate le battaglie per mantenere le tradizioni di chi pesca a livello amatoriale. Inoltre, bisogna considerare il grave danno che si creerebbe a tutto l’indotto (negozi, cantieri navali, etc.). Onestamente non penso che limitare il numero complessivo degli ami dei palangari a 50 per i pescatori “sportivi” sia una soluzione per contrastare il fenomeno dell’illegalità.”
Come ANIMA, intendiamo difendere le tradizioni e la nostra cultura marinara. Noi siamo bagnati da un “mare buono” che rappresenta il 60% e oltre della nostra cultura. Qui stiamo assistendo ad un processo di cancellazione della pesca sportiva senza dirlo in modo ufficiale.
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